Una sgradevole abitudine: la coprofagia...
La coprofagia, ossia l'ingestione di feci proprie o di altri animali, è un'abitudine che noi umani guardiamo con profondo disgusto, ma che è piuttosto diffusa e… naturale tra i cani.
Cerchiamo di capire…
Prima di tutto dobbiamo ricordarci che il cane domestico discende dal lupo e dallo sciacallo e quindi la sua alimentazione in origine prevedeva anche materiali organici in via di decomposizione.
Inoltre, se riguarda escrementi di erbivori, cavalli e bovini in particolare, la coprofagia è spesso dovuta al fatto che i cani vengono attratti dall’alto contenuto di fibre e di elementi vegetali parzialmente digeriti in essi contenuti.
Non dobbiamo neppure dimenticare che nel periodo infantile il cucciolo esplora il “mondo” prima di tutto con la bocca ed è portato a ingerire, tra le altre cose, anche gli escrementi, suoi e dei suoi simili, che “incontra” nelle sue scorribande.
Spesso le feci da cui il cane è attratto contengono principi nutritivi mal digeriti, in particole sostanze grasse, fibre muscolari o amido, presenti negli escrementi per malassorbimento o maldigestione. Pertanto, se la coprofagia è rivolta essenzialmente alle proprie feci, potrebbe essere causata dalla presenza di parassiti intestinali, oppure di carenze enzimatiche di origine pancreatica, epato-biliare o intestinale.
Non va esclusa neppure la scarsa digeribilità di certi mangimi che può determinare una cattiva assimilazione dell'alimento. Altra causa può essere l'alimentazione iperproteica con produzione di feci molto ricche di amine piogene che hanno effetto gradevole sul cane.
Quindi, la coprofagia non deve essere considerata a priori un atteggiamento anormale, anche se talvolta può essere legata a disturbi comportamentali.
Facciamo qualche esempio: il somministrare il cibo a più cani contemporaneamente crea una "concorrenza alimentare" che porta, per la paura di non mangiare, ad aumentare la voracità di ingestione con conseguente cattiva ed incompleta assimilazione dei principi nutritivi.
Qualche cane, poi, ingerisce le proprie feci per la noia, per lo stress, oppure perché rinchiuso in poco spazio… Talvolta l’origine di tale disturbo va ricercata nelle regole della gerarchia, che porta i cani sottomessi a mangiare le proprie feci per non lasciar traccia del proprio passaggio. Anche noi, col nostro atteggiamento, possiamo contribuire a rafforzare questa tendenza, ad esempio rimproverando il cane quando sporca in un luogo che riteniamo inappropriato: la sua reazione può essere quella di ingerire le feci per farle sparire!
Allora, che fare?
Non è possibile individuare un rimedio certo e sicuro.
La prima cosa da fare è un controllo sanitario, comprendente un esame sia parassitario che fisico delle feci.
Esistono in commercio alcuni prodotti che, se mescolati al cibo, rendono le feci meno… appetibili per il cane.
Poi può essere utile adottare una serie di regole che consentono di intervenire sul proprio cane:
- rimuovere gli escrementi in modo tempestivo;
- evitare di lasciare il cane da solo per troppo tempo, specie se in un ambiente piccolo;
- non rimuovere le feci in presenza del cane, perché talvolta la coprofagia viene proprio dall’imitazione del nostro gesto;
- non sgridare o punire il cucciolo quando ha appena sporcato: ciò può spingerlo a nascondere le feci ingerendole per non farcele trovare;
- cercare di educare il cucciolo a trattenere i propri bisogni e a espellerli solo all’aperto.
Fondamentale, comunque, è intervenire appena ci si accorge di tale comportamento, poiché le difficoltà nella rimozione di questo comportamento indesiderato crescono con il perdurare del medesimo.
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