La scelta di Sophie
La sera del 28 dicembre faceva molto freddo. Gli ospiti dell’Agriturismo “La Serra” nella campagna pisana avevano appena cenato. Improvvisamente strani rumori giunsero da fuori… Quando le luci illuminarono il cortile, anche le più stravaganti fantasie svanirono: di fronte a loro, una boxerina tigrata salutava sculettando.
La fecero entrare. Infreddolita, affamata, spaventata, Sophie – così abbiamo poi deciso di chiamarla – aveva finalmente trovato riparo.
Ma le vacanze di Natale sono brevi e l’Agriturismo avrebbe chiuso dopo pochi giorni. A niente erano servite le ricerche in zona: di Sophie, che non era tatuata né chippata, nessuno sapeva niente…
Lucia per lavoro “naviga” molto, mentre Jambo e Judy – i suoi boxer fulvi – poltriscono russando ai suoi piedi. Quando lesse che Sophie rischiava di finire al canile, iniziò un tam tam fatto di e-mail, sms, telefonate. Chiamò anche me, perché partecipassi attivamente a quel passa-parola. Subito mi tornarono in mente gli occhi “vuoti” del mio Zagor, al nostro primo incontro: anche lui era finito al canile…
Così, d’istinto, dissi a Lucia che avrei ospitato Sophie per un po’, a patto che Lei continuasse a “dirigere” le ricerche.
Insieme andammo a prenderla. Dolcissima, ridotta pelle e ossa, aveva così tanta fame da far concorrenza alla più potente aspirapolvere. Scelse la bauliera della mia macchina come riparo, spaventata dall’accoglienza poco festosa delle mie “ragazze”. Continuammo a sperare di ritrovare il suo padrone, senza successo. La conclusione era ovvia: era stata abbandonata… Così decidemmo di trovarle una nuova famiglia. Cominciammo a ricevere richieste di “adozione” che cercammo di vagliare con molta attenzione.
Ma c’era qualcosa che non mi tornava… Quella fame esagerata… le mammelle turgide… Decisi di farle fare un’ecografia. “Non ci crederai, ma la canina è incinta e non lontana dal parto!” – mi disse il Dott. Vannozzi al telefono – “Si può intervenire, ma rapidamente”. Che disastro…!!! Forse… era stata abbandonata per questo…?!
Gabriella aveva letto l’annuncio di adozione in un bar di Lucca. Chiamò prima per aver informazioni, poi per vedere Sophie. Ci sembrò subito la persona giusta: non le importava niente della scarsa “tipicità”, della mancanza di pedigree o della linea dorsale “spezzata”. Aveva avuto una boxer e l’aveva amata profondamente… Portò via la canina con l’impegno di riportarla il venerdì per l’intervento.
Ma Sophie, che aveva subito un abbandono e aveva lottato chissà contro quali traversíe per sopravvivere e portare alla fine la sua gravidanza, non era d’accordo con noi…
Giovedì Gabriella mi chiamò allarmata: la canina non stava bene. Non era possibile aspettare il giorno successivo. Era necessario trasportarla velocemente da un veterinario.
Dopo qualche ora richiamò felice: “Il cucciolo sopravvissuto è bellissimo. La canina è una mamma meravigliosa. Abbiamo deciso di tenerli entrambi!”.
Questo il lieto fine di una delle tante storie di abbandono.
Questa… “la scelta di Sophie”!
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